Felicità

Come ogni anno il Sole 24 Ore pubblica il consueto rapporto sulla qualità ambientale delle città italiane stilato da Legambiente in collaborazione con la consulenza scientifica di Ambiente Italia. La graduatoria finale emerge dall'incrocio di oltre 125 mila dati ricavati da informazioni e statistiche riferite a 125 parametri che vanno dall'affidabilità del sistema di trasporto urbano al numero di superficie verde per abitante, dall'efficienza del sistema idrico alla qualità dell'aria, dai chilometri di piste ciclabili alla quantità di acque reflue depurate, dalla diffusione delle energie rinnovabili alla gestione dei rifiuti e alla loro raccolta differenziata. La vincitrice 2008 è Belluno. Ma mi chiedo, tutti questi parametri hanno qualche relazione con la felicità? Ecco comunque la graduatoria.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

certo capo, non è facile essere felici col catrame nei polmoni.
sto a scherzà

SHORK ha detto...

Ecco la top 10 dei 'più felici': il livello di felicità dichiarata per Paesi (WVS 1999-2001).
Fonte: World Values Surveys, Inglehart (2000, 2004).

Le cifre si riferiscono alle risposte alla domanda "Nel complesso lei si considera ... ?"


4: molto felice; 3: abbastanza felice; 2: non molto felice; 1: per niente felice.


1. NIGERIA 3,58
2. TANZANIA 3,50
3. MESSICO 3,49
4. PORTORICO 3,47
5. EL SALVADOR 3,47
6. ISLANDA 3,44
7. VENEZEULA 3,42
8. VIETNAM 3,41
9. CANADA 3,41
10. OLANDA 3,40

... e in ordine sparso

16. USA

20. AUSTRALIA

24. GRAN BRETAGNA

58. GERMANIA

59. ITALIA

60. EGITTO

Anonimo ha detto...

Nelle indagini sulla soddisfazione la soddisfazione complessiva rilevata non viene mai presa troppo in considerazine. Questo è un dato che così com'è non dice assolutamente niente. Chi ha poca dimestichezza con l'interpretazione del dato pensa che in questo ci sia la sintesi di tutto. Purtropppo le cose sono un pò più complicate. Ora cerco di spiegare perchè questa graduatoria non dice nulla:
la soddisfazione complessiva non è un indicatore sintetico. Bisogna creare degli indici, solitamente basati su modelli di regressione lineare, che mettono in relazione diversi livelli di soddisfazione. un indice di soddisfazione è depurato per esempio da anomalie dovute alla rilevazione; per esempio posso reputarmi complessivamante abbastanza felice, molto felice per il mio stato di salute e invece mi rode il culo perchè non ho una lira. Poi, il dato esposto ci dice quanto le diverse popolazioni "si reputano felici" cosa in realtà poco interessante se voglio misurare "quanto le popolazioni sono realmente felici" L'errore più grossolano è guardare questi dati e dire che i nigeriani sono più felici degli altri. Oltre all'inadeguatezza dell'indicatore utilizzato ci sono ulteriori ordini di problemi. Uno sicuramente di ordine metodologico in quanto non si capisce se le rilevazioni effettuate consentono di confrontare il dato, ovvero sono state adottate delle tecniche di compionamento tenendo conto delle diverse caratteristiche demografiche dei vari paesi. Il dato dovrebbe essere quanto meno corredato da un indice di significatività che possa dirmi se la differenza tra le medie sia statisticamente significativa o no. La differenza di 0,08 punti tra nigeria e tanzania non dice niente. in nigeria il 75% della apopolazione vive al difuori dei centri urbani.. spesso tribù nomadi o campi in con condizioni igeniche disastrate. last but not least c'è un problema di ordine concettuale... che cosa è la felicità? questo concetto è uguale in tutti i paesi? In italia se ti si rompe il televisore è una tragedia, in nigeria, dove l'aspettativa di vita non supera i 50 anni, se sei nato senza l'AIDS hai già avuto una fortuna enorme. Non vogli dilungarmi oltre per non annoiare troppo. Sono sicuro che questi dati sono stati utilizzati da Ingleart in modo giusto e consapevole, bisogna stare attenti a non cadere in facili interpretazioni o estrapolarli dal contesto. saluti.

SHORK ha detto...

chiedo venia prof.

Anonimo ha detto...

endovenia

Anonimo ha detto...

emme, da oggi in poi ti chiamo pure io prof. anzi, profemme.
ma ce li hai gli occhiali da intellettuale?
mi interessa veramente.

Lolla ha detto...

Credo che la felicit� non abbia una causa "ambientale" cos� come altri stati d'animo...vivono a prescindere...anzi...
"La bellezza non ha causa.Esiste.
Inseguila e sparisce.
Non inseguirla e rimane
Sai afferrare le crespe del prato quando il vento vi avvolge le sue dita?
Iddio provveder� perch� non ti riesca"
E.Dickinson
Certo che una realt� "serena", una qualit� di vita poco stressante pu� agevolare l'introspezione...pu�...non � detto che accada!

Anonimo ha detto...

niente occhiali... comunque se proprio dev'essere allora: "prussuri" (quanti ricordi!)

per toramnre al quesito di leo: la correlazioni tra la felicità e gli spazi verdi è verosimile e per questo poco interessante.. si tratta di un legame spiegato dal buon senso, o no? più interessanta sarebbe sopigare fatti tra loro apparentemente non connessi. ci penso e poi vi faccio un esempio.. ora è tardi e devo andare. emme.

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