Palla di neve

Ho trovato la trascrizione di una scena del film di Kevin Smith “Clerks” , da morir dal ridere.

- VERONICA: Credi che possano vederci qua sotto?
- DANTE: Cos’è, vuoi fare l’amore o una paccatina?
- VERONICA: Si può?
- DANTE: Davvero?
- VERONICA: Dai, scherzavo!
- DANTE: E’ che non ti basto mai!
- VERONICA: Tipico commento da maschio!
- DANTE: Cioè, in che senso?
- VERONICA: Se poco poco siete bravi a letto vi credete subito dei padreterni. E quello che facciamo noi non conta niente?
- DANTE: Voi? Voi a scoparvi, stringi stringi, siete tutte uguali. Basta che siate lì.
- VERONICA: Che siamo lì?
- DANTE: Portare un maschio all’orgasmo che impresa è? Tutto sta ad accoglierlo in un ambientino stretto, preferibilmente umido: spingere, rispingere…
- VERONICA: Molte grazie!
- DANTE: Mentre far godere una donna… è roba mica da ridere, eh?
- VERONICA: Ah, tu la vedi così?
- DANTE: Una donna che fa godere un uomo è normale, ma un uomo che fa godere una donna è talento!
- VERONICA: Ma con chi sono capitata?
- DANTE: Qualcosa non va?
- VERONICA: Mi sento offesa. Credimi che far godere un uomo, caro il mio dongiovanni, non è affatto semplice. “Essere lì”, come dici tu, non significa niente.
- DANTE: Uhm: toccata sul vivo.
- VERONICA: Mi ferisce che tu involgarisca così il mio ruolo nella nostra vita sessuale.
- DANTE: Ma non lo dicevo per te: il mio era un discorso in generale!
- VERONICA: Sì, un discorso che pare fatto per dei babbuini!
- DANTE: Le mie sono opinioni basate su quel po’ di ragazze con cui mi è capitato di andare a letto.
- VERONICA: E quante?
- DANTE: Quante che?
- VERONICA: Con quante ragazze ti è capitato di andare a letto?
- DANTE: Con quante ragazze? Non è la prima volta che ne parliamo, mi pare…
- VERONICA: Può anche darsi, non mi ricordo. Allora quante?
- DANTE: Fino a te?
- VERONICA: Meglio sarebbe prima di me.
- DANTE: Dodici.
- VERONICA: (indignata) Tu saresti andato a letto con dodici ragazze?
- DANTE: Te compresa? Sì.
- VERONICA: (gli dà una sberla)
- DANTE: Ahi! Ma che ti piglia?
- VERONICA: Sei un maiale!
- DANTE: Ma perché mi hai picchiato?
- VERONICA: Lo vuoi sapere con quanti sono andata a letto io?
- DANTE: Posso picchiarti pure io dopo che me l’hai detto?
- VERONICA: Tre.
- DANTE: (stupito) Tre?
- VERONICA: Tre, compreso te.
- DANTE: Sei andata a letto solo con tre uomini?
- VERONICA: Non sono il maiale che sei!
- DANTE: Chi?
- VERONICA: Tu!
- DANTE: Ma no! Chi erano gli altri a parte me?
- VERONICA: John Franson e Robert Stanslick.
- DANTE: (con vera ammirazione) Wow!
- VERONICA: Ecco perché sei un maiale! Mi fate schifo: sempre pronti a scoparvi qualsiasi cosa vi dica sì.
- DANTE: Animale, minerale o vegetale?
- VERONICA: Ti ci vedo con una paraplegica!
- DANTE: Ah, beh: sono quelle che fanno meno resistenza.
[…]
- DANTE: Ah, merda, ma perché ti alzi, adesso?
- VERONICA: Io, se non ti dispiace, avrei una lezione, tra tre quarti d’ora, io. (vede un cliente che conosce, sballatissimo) Uh, William!
WILLIAM: Oh! Ehi Ronnie… Come te la passi, bella?… Ma… Come sarebbe? Lavori qui per caso?
- VERONICA: No… Io ero… venuta a trovare il mio ragazzo. - DANTE: ti presento William Black. Lui è - DANTE Hicks, il mio fidanzato.
- DANTE: Salve! Solo la gazzosa?
WILLIAM: No, anche… anche un pacchetto di sigarette. (rivolgendosi a lei) E allora bellezza, che combini? Frequenti ancora Seton Hall?
- VERONICA: No, io mi sono iscritta al Monmouth, quest’anno. Mi sono stufata di stargli lontano.
WILLIAM: Eh… stupendo… stupendo… Sei… ancora in contatto con Sylvan?
- VERONICA: L’ho sentita giusto lunedì… ci si vede più o meno per i week-end.
WILLIAM: Oh… stupendo… Allora… statemi bene ragazzi, ci si vede, ok? (se ne va)
- VERONICA: Ciao, a presto! (rivolta a - DANTE, imbarazzata) Ehm… quello lì è “Palla di neve”.
- DANTE: Perché lo chiami così?
- VERONICA: L’idea è di Sylvan… una roba di pompini.
- DANTE: Come sarebbe a dire?
- VERONICA: Dopo che gli si fa un pompino gli piace farsi risputare… tutto in bocca con un bacio… Di qui, “Palla di neve”.
- DANTE: Cioè, lo chiede proprio?
- VERONICA: (sottovoce) Gli piace da matti!
- DANTE: Tipo disponibile, questa Sylvan!
- VERONICA: Scusa, in che senso?
- DANTE: Eh, una che fa la palla di neve a quello!
- VERONICA: Sylvan?… No, la palla di neve gliel’ho fatta io.
- DANTE: Certo, come no!
- VERONICA: Sul serio.
- DANTE: (urlando) Tu hai succhiato il cazzo a quello lì?
- VERONICA: Certo… Come facevo se no a sapere delle sue…
- DANTE: (interrompendola) Aspetta… Tu mi hai detto che hai fatto l’amore solo con tre ragazzi. Quello mica l’hai nominato!
- VERONICA: Perché con lui l’amore non l’ho mai fatto!
- DANTE: Ma gli hai succhiato il cazzo!
- VERONICA: Ci sono uscita qualche volta, ma mai fatto l’amore: solo pomiciato un po’!
- DANTE: Ommioddio… Ma allora perché mi hai detto di aver fatto l’amore soltanto con tre?
- VERONICA: Ma perché è vero che l’ho fatto solo con tre! Ciò non significa che poi non sia uscita anche con altri!
- DANTE: Santoddio, mi viene da vomitare!
- VERONICA: Mi dispiace tanto: pensavo avessi capito!
- DANTE: (urlando) E difatti ho capito che hai fatto l’amore con tre ragazzi e basta! Non hai detto altro!
- VERONICA: Per piacere, stiamo calmi!
- DANTE: Quanti?
- VERONICA: - DANTE?!
- DANTE: Quanti cazzi hai succhiato?
- VERONICA: Lascia perdere…
- DANTE: (urlando) Quanti?
- VERONICA: Va bene, sta’ zitto un secondo e te lo dico! Gesù! Io però non ho mica perso la testa quando mi hai detto quante ragazze ti sei scopato!
- DANTE: C’è differenza! E pure grossa! Quanti?
(si interrompono mentre - DANTE serve una cliente)
- DANTE: Allora?
- VERONICA: Uhm… Più o meno, circa… trentasei.
- DANTE: Cosa? “Più o meno circa trentasei”?
- VERONICA: E parla piano!
- DANTE: Ehi, aspetta, che significa “più o meno circa trentasei”? Compreso me?
- VERONICA: Uhm… Trentasette.
- DANTE: (sempre urlando) Io il trentasettesimo?
- VERONICA: (sbrigativa) Ehm… io devo andare a lezione! (fa per andarsene)
- DANTE: Santo cielo! Trentasette! (rivolto a un cliente) La mia ragazza ha ciucciato trentasette cazzi!
CLIENTE: In fila?
- DANTE: (rivolto a - VERONICA) Ehi! Dove vai adesso?
- VERONICA: Stronzo! Finora non sapevi nemmeno con quanti ragazzi avessi fatto l’amore, visto che mai ti sei sognato di chiedermelo! E fai pure il disinvolto sulle dodoci che ti sei scopato! Io non ho li ho mai scopati dodici ragazzi!
- DANTE: Ah no? Di cazzi però ne hai ciucciati!
- VERONICA: (minimizzando) E va bene: ho fatto qualche pompino a qualcuno…
- DANTE: A “qualcuno”?
- VERONICA: (irritata) …Uno dei quali sei tu! Anzi: sei l’ultimo. Il che significa, se da te sei troppo scemo per capirlo, che io ti sono fedele sin dall’inizio! Con tutti quegli altri ci uscivo prima di incontrarti, per cui se ti ci vuoi fare una malattia fa’ pure, ma non trattarmi come una puttana, visto che tu per primo ti sei dato parecchio da fare!
- DANTE: E va bene, ma perché dovevi fargli un pompino? Perché non andarci a letto come qualsiasi persona normale?
- VERONICA: Scusa, ma che c’è di strano a fare un pompino? Se uno mi piace ci esco, i pomicio, e prima o poi il pompino ci scappa! Ma fare l’amore è diverso! Quello solo con chi amavo!
- DANTE: Mi sento male!
- VERONICA: (dolce) Te ti amo! Non devi stare male.
- DANTE: Ogni volta che ti bacio sentirò il sapore di quei tutti e trentasei!
- VERONICA: (spazientita) Ah! Devo proprio andare: forse più tardi sarai un pochino più lucido!
- DANTE: (tra sé) E io sono il trentasette! Io…
- VERONICA: Ciao - DANTE! (esce dal negozio)
- DANTE: (urlando, mentre - VERONICA si sta allontanando) Ehi: guarda se ti riesce di non succhiare troppi cazzi da qui alla macchina!
(un tizio che bighellonava fuori dal negozio, a quel punto, la segue)
- DANTE: (rivolto al tizio) Ehi! Ehi, tu! Torna subito qui!

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