Erika e Omar, due ragazzi miti. Di S. Petese e L. Oddi

TORINO - JUVENTUS 3-3. Da quel 21 febbraio due ragazzi (amanti, lo chiariremo meglio) di provincia sono divenuti gli adolescenti italiani più famosi, in barba anche a Valentino Rossi. Cosa accadde realmente quella sera nella villetta a due piani dell'ingegner De Nardo a Novi Ligure resta a tutt'oggi un enigma. Una cosa è certa, questa volta gli albanesi pare proprio che non centrino nulla. Sono stati loro: la figlia modello (invidia dei vicini e dei lontani) Erika - col kappa è meglio- e il fidanzatino (non nelle dimensioni peniene) Omar (vedi … quant'è bel). Luigi Tenco, anche lui bazzicava da quelle parti anni fa, scriveva: "Ah l'amore, l'amore quante cose ti fa fare l'amore" ma forse, quello che hanno fatto i ragazzi terribili, è un po' eccessivo. D'amore si può forse morire, ma è meno consigliato, fosse non altro dal codice di procedura penale (e torniamo a bomba),
assassinare. I due sono ancora fortemente
legati. La loro storia d'amore, secondo i pe-
riti, (e non ci riferiamo ai famigliari rimasti
uccisi) si articola in tre fasi. 1) La fase di
"apertura imenis" in cui decidono di cono-
scersi; 2) la faserefrattaria-onanistica, avvenuta nel periodo estivo; 3) la fase love-story. Omar portava la sua girl-friend a casa di un amico (uno) e lì consumavano la merenda del gallo (n.d.p.). Erika era molto contenta delle prestazioni del suo lui, ed esigeva pare, pure, pratiche sadiche: morsi, tagli, pizziccotti e crudi, sculacciate e chissà quant'altro. Omar era caduto nella sua rete, era un burattino (Pinocchio) e lei era la fata turchina, qui è rintracciabile, forse, il perché della montagna di bugie dette da lui."Fallo anche su di me" gli gridava la studentessa modello ma il garzone del bar restava più o meno indifferente, lui l'Amava (avete notato la 'a' maiuscola) e voleva sposarla (il 28 aprile del 2002) e farci un figlio.
La mamma di lui, diceva di volerle bene come se fosse sua figlia, per fortuna Erika non la ricambiava, si sa di mamma c'è ne una sola. Gli amanti novesi erano una coppia chiusa, avvinghiati nel loro mondo delirante. La loro settimana era monotona, ogni pomeriggio la solita merenda, e purtoppo per la Ferrero non, si trattava di "Kinder Pinguì", (del resto l'ingegnere lavorava per la Pernigotti). Il gigante buono della casa dolciaria torinese, quella sera maledetta era impegnato con l'ora del risveglio, e per motivi di contratto non è potuto intervenire a salvare Susi e il figlioletto. Non tutte le famiglie sono come quelle proposteci dai fratelli Barilla, e non a tutti piacciono i tarallucci, Erika era ghiotta di Flauti però. Questa bella storia d'amore è stata macchiata da un orrendo crimine, e ora a merenda nel Cesare Beccaria e nel Ferrante Apporti, è tempo di pane e acqua.