Perché il mio amico mi ha salutato con un pugno

- Questa è l'ultima sera che mi vedete - gridò Franco, Francesco, e si diresse verso la porta dando le spalle agli amici che restarono basiti a una simile inattesa reazione. Nessuno però, proprio nessuno, tentò di fermarlo, neppure Gianni, nemmeno Rita, neanche Teresa. Francesco uscì dal locale, riuscì a farcela infermato e camminò solo per un lungo periodo, lungo il viale affollato dai saldi. A piazza Quadrata vide sopraggiungere il tram, vi salì claudicante. Il tram era vuoto quasi a quell'ora e Franco trovò posto a sedere e riposo nei sedili in fondo. La città calda si apprestava alla cena.
Era appena tornato dalla guerra Francesco, sul suo volto erano ancora evidenti i segni di quei giorni interminabilmente difficili. I suoi amici che la guerra, dico la guerra, l'avevano vista solo dal televisore o letta in facoltà sui quotidiani, non potevano capire. Anche Franco leggendo i giornali, anche il suo di giornale quello che da anni comprova, andava su tutte le furie, lui c'era stato in guerra, lui aveva visto morire, aveva visto uccidere lui. Quella morte non lo faceva dormire: due colpi tra la gente e il fumo che t'accecava, ma quelle lagrime non erano più dovute ai lacrimogeni sparati ad altezza d'uomo avevano una natura differente: intima.
Era stato denudato Franco. Colpito. Umiliato. Colpito di nuovo e nuovamente con l'odio con la rabbia della miseria e dell'ignoranza. Guerra, guerra santa dei pezzenti, ultima crociata per espugnare non una terra santa, ma un maledetto luogo, la fortezza dei forti. Francesco non aveva una bibbia, non era un no-loghista, osservante.Non aveva motti o slogan efficaci, né una faccia o una sciarpa da ribelle, era, come si dice un ragazzo come tanti, come pochi forse. Quella notte non tornò a casa, la sola visione del distor-televisore lo terrorizzava: la trascorse con il telefono spento per strada.
Io l'incontrai solo il giorno dopo nel baretto sotto casa, non sapevo niente della sua sortita, entrando lo trovai seduto che leggeva e cretino gli dissi: - A Fra' ve l'hanno date a Genova! Mi guardò, non rispose niente e mi stese con un pugno, l'unico il primo che diede, toccò a me riceverlo.

Antologia di giovani poeti contemporanei

Risveglio

Poco seme mi fa compagnia questa sera
alle soglie del quinto mio lustro:
oh me mesto
anche ieri lo stesso, ho pensato poi asciutto
e più triste l'ho scritto e tu adesso lo leggi.

Domani mi vedo con te, chi lo sa se lo sai
che mi piaci, se ti sono simpatico almeno.
Chi lo sa? e intanto qui piove e non sono sereno.
Venticinque tra poco mero appena svegliato.

Antologia di giovani poeti contemporanei

Compagnia

Ti sveglio col te
sei appena tornato
comparso in primissimo piano
su un quadro di pioggia esiziale,
e dire che non mi mancavi.
Mi ingombri la stanza e non parli,
respiri, sei stanco del viaggio:
che già so, che mi hai scritto.
Ancora nel letto alle quattro
a terra nel caldo piumino
ti muovi e bagni il cuscino
mentre fuori fa freddo e ci piove.
Il telefonino ti squilla,
sbadigli qualche menzogna;
- Com'era la Spagna

2001


Coraggio
Un amico cinedo, di me assai più furbo,
sta annusando vapori mestruali
e si finge padrone, ed inventa versi taciuti.
Ad un tratto mi scopro osservato da donne,
quelle stesse nostre madri,
che con rabbia ci misero al mondo.
Il mio amico ora piange, non intendo il motivo
né ho voglia di farlo, si giustifica: "Gioia, gioia".
E quell'aria, fino allora rimasta a guardare,
come fanno le tosette quando incerte se darsi si danno,
gli concede un istante di pace e la morte fa meno spavento.
Triste amico: ricordi quei giorni in cui noi
trovavamo nel corpo piacere? Non rammenti il sangue versato?
Io mi chiedo balordo, come sono i poeti:
questa solo è la vita che mio padre mi concede di fare?
Sono io che in fretta mi muovo, o son gli altri
a parer quasi fermi, nella nuda città, che suo figlio mi volle?
Ora tutto è nulla, e la siepe è tagliata da mani esperte
se potessi vedrei; ma a me manca il coraggio.

1997

PBI - Diventare scrittori


E. Londi, Diventare scrittori, Il Mutino, 2001

Diventato ormai un classico, il libro viene ora riproposto in una nuova edizione ampliata e aggiornata. L'autore di Vengo me e Povere Stupide ci introduce in modo chiaro ed esaustivo nel mondo della scrittura creativa, evitando steriotipi e false illusioni