Meno male che Silvio c'e



Edoardo Sanguineti ascolta il potenziale inno del Pdl e non riesce a trattenere una risata. il poeta genovese è implacabile: «Orribile. Già l’inno di Forza Italia, quello scritto da Berlusconi in persona, era tremendo. Ma questo qui non lo augurerei alle orecchie del mio peggior nemico». Sanguineti pensa con sconforto ai canti partigiani e di lavoro, all'Internazionale socialista capace di «incarnare la voce di un'Idea che ha attraversato il mondo», alle filastrocche popolari che «al confronto diventano monumenti geniali all’estro del compositore», e proprio non si dà pace: «Il problema, ahimè, è che questi jingle possiedono la seduzione infantile della pubblicità e con la loro persuasione occulta agiscono nell’inconscio delle anime semplici restando inchiodati alla memoria». Forse però non tutto è perduto: «Io mi auguro che Berlusconi lo adotti come inno ufficiale, sarebbe proprio un ottimo deterrente al voto». corriere.it

L'inflazione a gennaio al 2,9% . Accorciamo i mesi?




Altan 2008