Fra di noi

Vestito poi chissà mai perché come un assistente universitario: faccia da giovane, giacca di velluto a costine, pantaloni, se non proprio di vigogna, (comunque non-jeans) feci puntualmente ritardo. C'era un po' di traffico sulla tangenziale EST. Approfittai per raggiungerti della gentilezza di Elena, che con il marito era passata a trovarmi per
comunicarmi alcune novità sulla loro prossima esibizione: il solito lavoro malfatto sulle baccanti euripidane.Ti cercai tutto il pomeriggio, ma il telefono lo tenevi spento e a quello di casa non rispondevi, così senza un programma puntuale, un appuntamento programmato, decisi di partire ugualmente. In macchina, una volta che Elena abbandonò suo marito in palestra, ero io a parlare, ma non le faci domande in modo da non dovere poi risponderne a qualcuna scomoda io. Ad ogni modo, attorno alle venti fui nei pressi di casa tua. Salutai Elena ringraziandola dopo averle promesso qualcosa del tipo: “Ci vediamo”, e mi incamminai
lungo via Migliorini. All'altezza del civico 22 inscontrai Antonio Pezzi detto "il contestatore" il quale mi (intra)tenne una buona dozzina di primi in una conversazoine complicata sull'accordo stipulato dalla UTET con la DE AGOSTINI: «Almeno i capitali restano in mani italiane» terminò. Liberatomene, in ulteriore ritardo (tu certo non ti sei chiesta che fine avessi fatto) finalmente raggiunsi il tuo portone, il portone di casa tua, del tuo palazzo, del palazzo in cui c'è casa tua, la casa che hai preso in affitto da due anni e mezzo per essere precisi.
Citofonai, mi dicesti con innaturale naturalezza : «Sali». Presi l'ascensore, stranamente funzionante, pigiai sulla tastiera il pulsante che corrisponde al tuo piano. Le porte si chiusero. Sulla soglia di casa tua incontrai Annalisa, che mi salutò isterica; risposi, aggiunse: «Scappo», lo fece. Entrai in casa senza il logoro: «Buonasera» in silenzio. Sei in camera da letto, mi fai cenno di aspettare in corridoio e chiudi la porta. La riapri dopo un secondo, mi osservi guardarti e scappi in bagno, sento il rumore dell'urina sul water.
Torni nuovamente in camera e ti chiudi di nuovo la porta alle spalle, suono come di caramelle. Bussano alla porta, tu da dietro la porta ordini gentile: «Vai ad aprire», eseguo. Francesca propone cortese un bacio, lo ricambio volentieri. Ha qualcuno alle spalle, è il suo zito Alessandro che non avevo mai visto prima di adesso, mi presento e li faccio entrare, si accomodano in salotto. Compari. Baci, si parlotta.
Squilla un telefonino: è il tuo, rispondi e ti allontani, ma non ti guardo e continuo a parlare con Alessandro. Mi dice quasi ammettendolo, che fa il cameriere in un grande albergo di Spqr, faccio la faccia il più dignitosa possibile e aggiungo una frase priva di senso e contesto. Sei di nuovo fra di noi, non hai nulla da offrire e ti scusi: usciamo. L'appuntamento con Luigi era alle nove e trentacinque circa, siamo in ritardo, ma non troppo. Quando arriviamo è già lì che aspetta, non pare seccato. Nuovi saluti e presentazioni: sua moglie, (chissà perché la immaginavo diversa, tutt'altra persona). Il concerto inizierà a momenti, guardo l'orologio, ci siamo tutti o quasi. Manca solo Daniela che arriva trafelata con un gruppo di nuove amiche, tu le ringhi qualcosa.
Si entra. I posti non sono numerati e la sala è quasi piena, ci sediamo, o meglio, occupiamo i posti con le giacche, a te va già di fumare, mi chiedi: «M'accompagni?», solo per non essere scortese rispondo di sì. Scendiamo nuovamente nell'atrio. Gente benvestita arriva alla spicciolata. Mi chiedi: «Ne vuoi? », e mi porgi il pacchetto, faccio cenno di no, quindi aggiungi seccata: «Che hai?». Non rispondo, sorrido appena e ti sfioro i capelli. Vai a sederti su di una poltrona rossa che ha una bruciatura sul bracciolo sinistro. Accanto a te c'è
un posacenere ci spegni la sigaretta che hai fumato per metà. Mi prendi sottobraccio. Il concerto è iniziato, facciamo le scale e torniamo in galleria. Ho accanto a me Betta, ci scambiamo commenti senza una vera e propria volontà comunicativa, la sala è buia sei alle mie spalle, ma qualche fila più in dietro: da qui non si riesce a sentire il tuo odore. C'è l'intervallo, ne approfitto per ritirarmi in bagno qualche secondo. Mi lavo le mani, sciacquo la faccia e piscio. Uscendo un tale mi chiede tabacchi, mi tocco le tasche e faccio cenno di non averne. Sposto la tenda che separa il corridoio dalla sala. Con il buio ripartono gli scc del pubblico, non ho avuto tempo neppure di farti un sorriso decente. Alle 23:30 è ora dei bis. Siamo davanti al teatro, c'è un po' di freddo, la primavera si fa desiderare. Con Angela ci scambiamo qualche battuta in abruzzese. Ho fame ed entrambe le mani in tasca. Siamo tornati da te, alcuni sono andati via salutati salutando, altri hanno ancora voglia di compagnia. Faccio il gentile. Cerco di deconcentrarmi, rinvio ogni tipo di giudizio-convinzione. Si è fatto tardi e casa mia è lontana, fuori Spqr, mezzanotte è passata da più di un minuto, le strade illuminate e sporche aspettato l'AMA. Saluto tutti e te. Scendo e mi cerco un taxi. Do un indirizzo all'autista, mi coglie un dolore, ma è un attimo. Faccio a meno di ricordare, chiedo in cerca di comprensione: «Le dispiace se fumo?».

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Bentornato Amore mio...........

Anonimo ha detto...

AVION TRAVEL?

Anonimo ha detto...

da mozzare il fiato.

Anonimo ha detto...

CARO DIRETTORE, CI MANCAVI DAVVERO, NON CI PUOI FARE VENIRE L'ACQUOLINA IN BOCCA E POI LASCIARCI A STECCHETTO PER MESI.
COMUNQUE DA LECCARSI I BAFFI ANCHE STA VOLTA.
MA ERI ANCHE TU ALL'UNIVERSITA' A ROMA COME QUASI TUTTI I MIEI COLLEGHI P9? CERTO CHE DEVONO ESSERE STATI BEI TEMPI...VI INVIDIO QUASI

Anonimo ha detto...

ciao direttò, grazie degli auguri! ti ho risposto pure sulla mia rubrica. bacioni

Anonimo ha detto...

MA ALLORA, IL PROSSIMO SCRITTO QUANDO FRA 3 MESI? A NATALE?
BASTA, COME LETTRICE DI P9 DENUNCIO UNA TROPPO LENTA ABBEVERAZIONE DEL SITO.

Lolla ha detto...

Ciao p9,
mi chiedi quale sia per me un tipo "esteticamente rilevante"...semplicemente un uomo che incontri i miei gusti...in merito a questo argomento sono possibilista...solo una certezza:decisamente non sono un'estimatrice dell'addominale e non subisco il fascino del belloccio palestrato...

Anonimo ha detto...

allora?
Rosso mattone?
blu?
grigio?
o Bianca?
M o L?

SHORK ha detto...

m mattone

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